16 Dic Sleghiamoli da quei letti
Il 28 novembre Wissem Ben Abdellatif, 26 anni, è morto nell’Spdc dell’ospedale San Camillo di Roma.
Wissem era stato trasferito al San Camillo dall’ospedale Grassi dopo che lo psichiatra che lo aveva visitato all’interno del Cpr di Ponte Galeria aveva chiesto di approfondire la diagnosi perché il ragazzo manifestava segni di sofferenza psichica.
In ospedale Wissem è stato legato mani e piedi a un letto. Il documento sanitario che registra la contenzione è estremamente confuso e approssimativo sull’inizio, la fine e la durata della stessa. Non si può escludere che Wissem sia rimasto legato per oltre 61 ore.
Il ricordo va subito a Franco Mastrogiovanni, morto nel letto di contenzione al quale era stato legato mani e piedi per 87 ore nel reparto di Diagnosi e cura dell’ospedale di Vallo della Lucania. O a Elena Casetto, morta a neanche vent’anni durante un incendio nella stanza del reparto dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. O a Giuseppe Casu, morto dopo essere rimasto per sette giorni legato a un letto nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Cagliari.
La contenzione è una pratica lesiva dei diritti e della dignità umana.
La nostra campagna E tu slegalo subito è nata nel 2012 proprio per chiederne l’abolizione.
Anche Luigi Manconi, presidente di A Buon Diritto, su La Repubblica del 15 dicembre 2021 ha citato E tu slegalo subito e ha parlato della necessità e dell’urgenza di abolire la contenzione meccanica in psichiatria.
Per firmare l’appello e aderire alla campagna clicca qui.