19 Nov Alberta Basaglia e Vito D’Anza: i 40 anni della legge Basaglia
Il 18 novembre a Cuneo Alberta Basaglia e Vito D’Anza, intervistati da Paolo Collo – in un evento che ha fatto registrare il tutto esaurito- hanno parlato di Franco Basaglia, della legge 180 e di quello che è successo dal 1978 ad oggi nei servizi di Salute Mentale nati dalla riforma.
L’evento è stato promosso all’interno dell’interessantissima manifestazione Scrittori in Città, che ha raccolto quasi trentamila partecipanti tra il 15 e il 18 novembre.
Pubblico molto attento ed interessante: Alberta ha raccontata la sua storia di una bambina, figlia di genitori importanti, che ha vissuto la sua infanzia all’ombra ( sarebbe più corretto dire alla luce) dei mostri sacri della cultura mondiale che frequentavano la sua casa in quel periodo storico che definire esaltante sembra un eufemismo.
Vito D’Anza ha interloquito sui temi e sui percorsi dei servizi di salute mentale: dal temi della contenzione meccanica nei SPDC, al tema della reclusione nei stessi servizi con le porte chiuse, dalla medicalizzazione crescente della sofferenza psichica alla residenziali con radici neo-manicomiali, dalla crisi del paradigma psichiatrico alla salute mentale di comunità senza più luoghi “conclusivi” delle persone con esperienza di sofferenza mentale.
Alla fine del dibattito ha salutato i relatori il sen. Bruno Orsini, colui che nel 1978 presentò in parlamento il disegno di legge, poi trasformato in legge 180. Aveva ascoltato tutti gli interventi in silenzio ed in incognito Alla fine dell’evento Alberta e Vito hanno incontrato l’associazione di familiari ed utenti della Salute Mentale “Mente in Pace” con cui si sono a lungo soffermati a discutere sulla situazione dei servizi e del loro destino possibile o dei loro familiari.