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Contenzione fisica. Regioni in audizione al Senato: solo in cinque (Trento, FVG, Lombardia, Emilia Romagna e Puglia) applicano le raccomandazioni del 2010

Quotidiano Sanità, 6 dicembre 2017

La Commissione parlamentare per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, nell’ambito dell’audizione per l’indagine conoscitiva sulla contenzione meccanica ha chiesto se e quali Regioni hanno emanato direttive per monitorare il fenomeno, promuovere pratiche sistematiche di miglioramento della qualità sulla gestione delle situazioni di crisi, definire standard di struttura e di processo per prevenire e contrastare la comparsa di comportamenti violenti nei servizi di salute mentale. IL TESTO PREDISPOSTO PER L’AUDIZIONE DELLE REGIONI.

Contenzione fisica: le Regioni hanno approvato nel 2010 un documento che delinea possibili strategie di prevenzione sulla “Contenzione fisica in psichiatria: una strategia possibile di prevenzione”. Ed ora la Commissione parlamentare per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, nell’ambito dell’audizione per l’indagine conoscitiva sulla contenzione meccanica ha chiesto loro se e quali Regioni hanno emanato direttive per monitorare il fenomeno, promuovere pratiche sistematiche di miglioramento della qualità sulla gestione delle situazioni di crisi, definire standard di struttura e di processo per prevenire e contrastare la comparsa di comportamenti violenti nei servizi di salute mentale.

Dal testo predisposto dalla Commissione salute per l’audizione però, emerge che la variabilità tra le Regioni è ancora elevata, anche se rispetto al monitoraggio del 2010, sono stati fatti passi avanti.

Nel testo dell’audizione si distingue un primo gruppo di Regioni e PA che ha emanato direttive in linea con le raccomandazioni del 2010 ed effettua un monitoraggio del fenomeno e delle azioni a livello locale (PA Trento, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Emilia-Romagna, Puglia).

Un secondo gruppo ha recepito formalmente le indicazioni o sancito il principio nelle proprie pianificazioni, ma non effettua un monitoraggio sistematico (Toscana, Umbria).

In un terzo gruppo di Regioni, anche se in assenza di direttive formalizzate regionali, le aziende sanitarie hanno adottato più o meno diffusamente procedure ispirate ai contenuti delle raccomandazioni del 2010 (Val d’Aosta, PA Bolzano, Piemonte, Veneto, Liguria, Marche, Lazio, Molise, Campania).
Un ultimo gruppo di Regioni non ha emanato direttive e non ha notizie di procedure adottate dalle Aziende sanitarie (Abruzzo, Basilicata, Sicilia, Sardegna).

Di seguito il quadro completo riportato anche nel testo predisposto per l’audizione.

Regioni che hanno emanato una direttiva e che effettuano un monitoraggio della sua applicazione

Provincia Autonoma di Trento: con deliberazione 2874/2010 sono state recepite le raccomandazioni della Conferenza delle Regioni 2010. Il monitoraggio viene effettuato regolarmente; è stato trasmesso quello relativo al 2016, che elenca puntualmente tutte le azioni intraprese per ognuna delle raccomandazioni indicate dal documento 2010 della Conferenza delle Regioni.

Friuli-Venezia Giulia: la Giunta regionale ha emanato la deliberazione 1904/2016 “Raccomandazione per il superamento della contenzione”, con l’obiettivo di prevenire le situazioni assistenziali difficili caratterizzate da comportamenti aggressivi e auto o etero lesivi, per il superamento della contenzione e per assicurare comportamenti omogenei e rispettosi delle libertà individuali e della dignità umana nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e assistenziali della Regione. Nell’ambito della salute mentale, azioni precedenti hanno già portato al totale superamento del ricorso alla contenzione meccanica.
Il monitoraggio della deliberazione 1904/2016 è in corso.

Lombardia: il Piano attuativo salute mentale (2004) prescrive la necessità che ogni SPDC disponga di:
– un protocollo scritto sulle procedure per attuare la contenzione in cui vengano esplicitate informazioni relative a chi dispone la contenzione, a quali motivazioni la determinano e a chi la effettua;
– un registro per la rilevazione nominativa dei pazienti contenuti e della durata della contenzione stessa.
Nel 2011 un gruppo tecnico regionale ha predisposto un documento che è stato trasmesso alle aziende sanitarie. Il monitoraggio viene effettuato regolarmente; è stato trasmesso quello relativo al 2015. I dati documentano un calo nel numero e negli episodi di contenzione.

Emilia-Romagna: la Direzione generale regionale sanità e politiche sociali ha emanato due documenti (Circolare 16/2009 e Circolare 1/2015). La contenzione viene considerata un evento potenzialmente avverso per quanto attiene il rischio clinico. Ogni SPDC è dotato di un registro che raccoglie numerosi dati sull’episodio; si prevedono momenti di audit clinico e organizzativo. Gli SPDC sono tenuti a inviare una relazione annuale sulle azioni intraprese per migliorare i fattori organizzativi che possono prevenire il ricorso alla contenzione fisica. Il monitoraggio è annuale; disponibile quello relativo al 2016. I dati documentano una riduzione del 62% del numero delle contenzioni dal 2011 al 2016. Visto che diversi SPDC hanno raggiunto l’obiettivo “contenzioni zero”, la Regione propone ora questo obiettivo in tutti gli SPDC regionali. Sono inoltre presenti programmi mirati ad eliminare il ricorso alla contenzione fisica in altri contesti, come le case residenza per anziani (AUSL Bologna).

Puglia: la Giunta regionale ha adottato la deliberazione 2548/2011 “Documento di Raccomandazioni per la prevenzione ed il superamento della contenzione fisica nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura della Regione Puglia.” Il documento recepisce le raccomandazioni Regioni (2010), aggiungendo adempimenti per la registrazione degli episodi contenzione, misure organizzative per prevenire contenzione e rischio di aggressività verso operatori, misure per assistere la persona durante la contenzione. Sono disponibili i dati al 2010.

Regioni che hanno recepito le raccomandazioni o sancito il principio, ma non hanno emanato direttive ad hoc e non effettuano monitoraggi

Toscana: nel PSSIR 2012-2015, al punto 2.3.6.6 La Salute Mentale, si conferma il tassativo divieto di ogni forma di contenzione fisica ed una attenzione continua all’appropriatezza del ricorso alla terapia farmacologica.

Umbria: con deliberazione della Giunta Regionale N. 239 del 21/03/2011 è stato recepito il documento di Raccomandazioni in merito alla contenzione fisica in psichiatria. Dei tre SPDC presenti in Regione, uno non effettua contenzioni.

Regioni che non hanno emanato alcun atto, ma nelle quali le Aziende sanitarie hanno autonomamente adottato procedure sul tema

Valle D’Aosta: l’azienda Usl ha adottato una procedura formale.

PA Bolzano: l’azienda sanitaria ha predisposto delle linee guida interne sulla contenzione fisica in ambito ospedaliero e residenziale. L’azienda effettua un monitoraggio puntuale, i cui ultimi dati sono riferiti al 2016.

Piemonte: c’è una presenza generalizzata di procedure aziendali (anche nelle case di cura psichiatriche a gestione privata), costruite in base alle evidenze di letteratura. E’ in corso censimento delle procedure cui seguirà un tentativo di uniformazione tramite iniziative di formazione dei professionisti.

Veneto: tutti i Dipartimenti di salute mentale hanno adottato proprie linee di indirizzo rispetto alle procedure. Tali linee di indirizzo sono approvate dalle rispettive direzione aziendali.

Liguria: quattro aziende sanitarie su cinque hanno prodotto protocolli/procedure sulla contenzione, non necessariamente confinate all’ambito psichiatrico: in alcuni aziende sanitarie esistono procedure da applicare in Pronto soccorso o nelle Residenze per anziani.

Marche: attualmente ASUR (Azienda sanitaria unica regionale) Marche non ha linee guida omogenee su tutto il territorio regionale per quanto riguarda la contenzione meccanica. Sono presenti protocolli a livello di singoli SPDC e un protocollo della clinica psichiatrica della facoltà di medicina di Ancona.

Lazio: ogni Dipartimento di salute mentale ha le proprie procedure e tiene il registro delle contenzioni.

Molise: presso i 3 Spdc di zona sono presenti procedure interne sulla base di linee-guida internazionali.

Campania: la Asl Salerno e la Asl Napoli 3 Sud hanno un loro autonomo percorso, con una commissione interna ai Dipartimenti salute mentale e un registro degli episodi di contenzione intercorsi nei servizi ospedalieri.

Regioni che non hanno emanato alcun atto e per le quali non si ha notizia di procedure aziendali autonomamente adottate

Abruzzo
Basilicata
Sicilia
Sardegna